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CHIESA DEL CARMINE

Fu eretta verso la fine del XVIII secolo per volere del Sac. Luigi Genovese. Situata all’inizio dell’abitato per chi giunge a Roccella Valdemone provenendo da Mojo Alcantara. La chiesa costituisce un

 punto nodale a ridosso del quale venne organizzato in modo provvisorio nel 1887 il cimitero comunale, sempre ampliato e meglio sistemato nel corso dei decenni successivi.

All’ interno della chiesa si venera la statua della Beata Vergine del Carmelo. In catasto al foglio XXVII la chiesa viene indicata con la lettera A

In tempi recenti la chiesa è stata oggetto di manutenzione ordinaria e straordinaria.

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CHIESA MARIA DELL’ UDIENZA

 

Nella spianata del castello baronale sorge la chiesa di S. Maria a croce latina con una sola navata e transetto. La chiesa è coeva alla costruzione del castello. Anche la sagoma del campanile mostra

 segni dell’ impronta arabo-normanna.

Fra il campanile ed il lato sud del transetto c’è un corpo di fabbrica che ospita un primo vano adibito a sagrestia, un secondo vano, senza apertura, destinato alla sepoltura, un ultimo ambiente per accedere al campanile.

La facciata della chiesa mostra un portale in pietra arenaria con capitelli in stile corinzio.

La chiesa all’ inizio del sedicesimo secolo è stata arricchita con la presenza della statua della Madonna dell’ Udienza collocata in una edicola addossata alla parete dell’ abside principale.

Nel campanile c’è un vecchio orologio a congegno meccanico, non ancora smantellato, con contrappesi che scorrevano per tutta l’altezza del campanile, dalla sommità fino ad una profonda buca

 interrata.

Interventi di manutenzione si sono susseguiti costantemente nei vari secoli.

E’ stato collocato un nuovo portone all’ ingresso principale

E’ stato rifatto l’ intonaco interno ed esterno.

 

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CHIESA DEL CALVARIO

 

Costruita sulla sommità dell’ omonima roccia, conserva al suo interno un antico quadro della Deposizione con autore e periodo ignoto.

Non si hanno notizie sull’origine. L’ edificio di mq. 23 nel catasto terreni al foglio XVI è indicato con la lettera A e non è stata mai censita all’ urbano.

Per molto tempo durante i venerdì del mese di Settembre si soleva celebrare la santa messa in questa chiesa. Vicino alla chiesa sorgevano le forche di feudale memoria.

 

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SAN NICOLO’ DI BARI “ A MATRICI “

 

 

 

Vari cultori considerano questo tempio come uno dei più armoniosi edifici religiosi esistenti nella diocesi di Messina, sia per l’eleganza architettonica che per le opere d’arte che in esso racchiude.

La chiesa di stile rinascimentale, nella forma che oggi si ammira, mostra architettonicamente le caratteristiche peculiari del rinascimento italiano.

L’ odierno edificio a croce latina, con tre navate e transetto, si sviluppa con l’asse longitudinale da est verso ovest con la facciata rivolta al tramonto al sole. Lo sviluppo planimetrico della chiesa

occupa al lordo complessivamente mq 730 di superficie.

La navata centrale è delimitata da dodici colonne, di cui otto monolitiche in pietra arenaria e quattro in blocchi sovrapposti di pietra calcarea. Le colonne sono sormontate da un capitello corinzio, ricco

 di foglie di acanto e figure allegoriche.

Sulle colonne poggiano degli archi a tutto sesto in arenaria e con un concio diverso da arco ad arco. La facciata, con alla base un’ampia gradinata, è caratterizzata da tre portali, sormontate da

 finestre, in corrispondenza delle tre navate. A sinistra il campanile, che alla sommità della guglia centrale raggiunge m. 28 di altezza, mentre sulla navata destra si apre la sagrestia, con sovrastante

una salette per riunioni.

Nel paese per lungo tempo risuonarono le campane azionate manualmente con le corde, nel 1969 invece venne installato un orologio elettromeccanico e per venire incontro alle esigenze delle persone

 che lavoravano nei campi, venne aggiunta una sirena. Nella sacrestia venne installato un elettrocomando per l’azionamento a distanza delle campane.

Nel 1978, venne realizzata la vetrata a colori in corrispondenza del portale principale della chiesa. Vi è raffigurata a colori la figura del Vescovo di Bari.

Gli ultimi lavori di manutenzione straordinaria della Matrice riguardano il rifacimento degli intonaci interni ed esterni, il rifacimento della pavimentazione con impiego di cotto siciliano, l’eliminazione di

dieci altari dalle navate laterali e la sostituzione dei vetri delle finestre laterali e di quelle dell’abside.

E’ stato acquistato un moderno altare coram populo avente per basamento un capitello corinzio in marmo grigio bardiglio. Al centro dell’ abside principale è stato collocato un crocifisso ligneo, dipinto

ad olio con bordo dorato in oro zecchino, riproducente il crocifisso di Cimabue Anche il crocifisso ligneo, risalente al XVII secolo, nell’ omonima cappella, è stato ricollocato su una nuova croce in legno

 di rovere. Le navate laterali ospitano otto pregevoli tele di autori ignoti del seicento e del settecento.

La navata destra della Matrice ospita un bassorilievo marmoreo dei Gagini. Dai documenti notarili rileviamo che il bassorilievo venne commissionato dal barone Giovanni Michele Spadafora. Nella parte

 centrale del quadro marmoreo si possono ammirare: Gesù, Maria, Giuseppe e i pastori, gli Angeli e in alto S. Nicolò Vescovo e S. Giovanni Battista. Nella parte inferiore si nota lo stemma della

 famiglia Spadafora. Nella parte superiore Dio che tiene il mondo e lo benedice.

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